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Era sufficiente il colpo d'occhio dell'incontro di oggi a Magreta con Calenda e Richetti per rendersi conto della assoluta tranquillità del Pd modenese e del Sistema del centrosinistra in vista delle elezioni amministrative. Al centro della scena il candidato sindaco Massimo Mezzetti, da tempo benedetto dal partito di Calenda stesso e pronto ad incassare anche il sì dei 5 Stelle impegnati a convincere la base a ingurgitare l'amaro calice. Accanto a 'Massimo', come tutti ora la chiamano in tono amicale, la sua futura corte. Una corte che fino a ieri aveva risposto a Giancarlo Muzzarelli (non a caso oggi assente a Magreta) e che, senza colpo ferire, si sposta adesso sul nuovo leader.
In un fiorire di abbracci e strette di mano vigorose, di sorrisi e di complimenti, sullo sfondo del duo Calenda-Richetti, è andato in scena il teatro della spartizione del potere, dove il primo avversario è il politico più vicino e dove si nascondono ambizioni e invidie dietro alla maschera del politicamente corretto. Personaggi politici che a vicenda alle spalle si dicono le peggio cose, collaboratori danzanti in punta di piedi, frizioni ataviche malcelate e note a tutti, parvenu in cerca d'autore e vecchie glorie in cerca di riscatto. Una macedonia indistinta, fotografia di una politica identica a destra, come a sinistra e al centro. Dove l'ipocrisa non è apparenza ma sostanza. Dove l'essere è solo apparire e gli specchi sono sempre e comunque vietati. Mentre Calenda dal palco teneva il solito comizio, uguale a tanti altri eppure convintamente diverso dagli altri.
Nulla di nuovo, con l'aggravante che a Modena le maschere di questo triste teatro sono moltiplicate per 80, quanti gli anni di monopolio dello stesso colore politico, del quale ora Azione farà da stampella. Ovviamente senza dirlo ufficialmente.
Di fianco a Mezzetti il segretario provinciale Pd Roberto Solomita, uscito indenne, a differenza di Federica Venturelli, dalla figuraccia degli otto candidati cancellati prima delle Primarie. Per lui, probabilmente, è già pronto un ruolo da assessore o comunque un incarico vicino a Mezzetti stesso.
E' poi apparsa Francesca Maletti, per lei si parla già di un ruolo come assessore al welfare. Ma in prima fila c'era anche Maria Costi, alter ego della Maletti, e pronta a sostituirla in Regione. Poco distante il consigliere regionale Luca Sabattini che punta decisamente al terzo mandato in Regione e che, per questo, cerca di prepararsi il campo tirandola per le lunghe con la ricandidatura di Giovanni Gargano a Castelfranco. C'era anche Giovanni Taurasi che, in vista delle Primarie Pd a Carpi, ha deciso di appoggiarsi decisamente sulla sponda centrista di Azione (oltre che sul sostegno della coppia Solomita-Bonaccini).
E ancora una serie di comprimari pronti a ruoli di secondo piano nella marea di nomine che la nuova giunta sarà chiamata a effettuare: dal repubblicano Paolo Ballestrazzi passando per gli storici rappresentanti Psi. Mondi diversi, eppure così uguali tra loro, dove tutto si tiene e dove ognuno cerca di emergere, un po' sgomitando un po' sorridendo. Per esserci. Ancora una volta.
E allora tutto sembra già pronto in casa Pd per una vittoria senza intoppi a Modena. Il centrodestra a traino Fdi, con il leader Michele Barcaiuolo tentennante, non è ancora pervenuto e le scommesse sul risultato finale ormai sono sospese per eccesso di ribasso. Fate il vostro gioco. Ancora, fingendo che sia per sempre.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
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