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Centinaia di studenti modenesi, che dal prossimo settembre inizieranno la scuola secondaria di secondo grado, sono rimasti esclusi dagli istituti indicati come prima scelta. Per il Pd modenese la colpa è del Governo
'Come gruppo consiliare del Pd – si legge nella nota a firma Federica Venturelli e Federica Di Padova – stiamo preparando un' interrogazione in Consiglio comunale per conoscere approfonditamente i dati relativi agli esuberi delle iscrizioni scolastiche e al contempo una mozione per chiedere che il sindaco e la giunta si mobilitino a livello nazionale per un impegno a favore del potenziamento degli organici e del locali scolastici a fini di poter rispondere ad un numero crescente di nuove iscrizioni nelle scuole. Il tema, infatti, è di politica nazionale, e il Ministro Valditara non può stare fermo.
La scelta dell’istituto superiore a cui iscriversi, frutto dell’orientamento scolastico su cui l’amministrazione di Modena ha sempre investito, è centrale nella vita di un adolescente e futuro adulto, nonché il principale strumento contro la dispersione scolastica implicita ed esplicita'.
'I tagli che la scuola pubblica italiana ha subito negli ultimi anni stanno avendo conseguenze drammatiche in termini di indebolimento degli organici e programmazioni scolastiche e quindi influenzano anche il momento della scelta della scuola, scelta che non sempre può essere 'libera' ma dettata dai posti disponibili. Anche Modena è parte del problema, con l’esubero delle iscrizioni presso diversi istituti superiori.
Il nuovo governo, al di là dei discutibili proclami, si sta mostrando in piena continuità con queste politiche; basti considerare che con l’approvazione della legge di Bilancio 2023 sono infatti stati operati importanti tagli che andranno ad impattare negativamente sul settore dell’istruzione, tanto che è risultata una riduzione di 5 milioni di euro per il 2023, di 13,4 milioni per il 2024 e di 20,2 milioni per il 2025 del Fondo nazionale per il Sistema integrato di educazione e di istruzione, prefigurando altresì – a partire dal 2026 – un taglio permanente del medesimo Fondo pari a 18,2 milioni di euro annui che andrà ad impattare sul sistema scolastico 0-6, pilastro dell’intero sistema che afferisce all'istruzione dei minori. Il Comune e la Provincia di Modena negli ultimi hanno investito sull’edilizia scolastica ma sono necessari un forte segno di discontinuità da Roma e un investimento da parte del Governo centrale in termini di organici, programmazione e locali scolastici necessari alla formazione di nuove classi»'
Redazione Pressa
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